Il ristorante Geranio è un’oasi di verde in un mare di storia. Questo storico locale caprese, con vista sui Faraglioni, fu chiamato così per la passione per i fiori, ed in particolari per i gerani, della vecchia proprietaria, Natalina Guarracino.
L’energica donna caprese, che lavorava come cuoca nelle più lussuose ville di Marina Piccola, curava con amore i suoi colorati gerani, creando un’onda rigogliosa e variopinta lungo la salita che porta ai Leoni di marmo di Alfred Krupp e alla Villa Blaesus. In questa villa, oggi Villa Krupp, soggiornarono a lungo lo scrittore Maksim Gor’kij e la moglie, la bellissima attrice russa Maria Andreeva. Insieme, organizzarono un torneo di scacchi che cambiò il corso della storia. Nelle cucine di questa storica villa due cuochi capresi, Angelino Settanni e Cataldo Aprea (detto Cataldiello), deliziavano la bella Maria con piatti capresi, che riuscivano per incanto a lenire la sua nostalgia per la lontana Russia. Molti sostengono che proprio in quelle magiche stanze con vista sui Faraglioni, Cataldiello creò la famosa torta di mandorle (torta caprese), cercando di imitare una torta molto cara alla famosa attrice.
Il marito di Natalina, Costanzo Lembo, era un produttore di vino e coltivava con antica perizia i vitigni che si estendevano dal Parco Augusto fino alle pendici del Castiglione, producendo pregiati vini bianchi e rossi di origine greca e augustea che Costanzo imbottigliava con amorevole cura.
La laboriosa coppia, negli anni cinquanta, decise di creare in quel luogo, baciato dal sole, un campo di bocce. Dopo le lunghe partite, offriva ai numerosi giocatori quei piatti tipici dell’antica e saporita cucina caprese e un bicchiere di vino genuino delle cantine di Costanzo. Negli anni settanta il timone del ristorante passò al figlio Peppino che, rendendolo più moderno, ampliò il suo ricco menù con i tanti piatti della gastronomia caprese, dove i doni della campagna e mare si fondano magicamente. Gli antichi sapori che ci ricordano la nostra gioventù continuano ad essere la prerogativa del ristorante il Geranio che, dal 2006, è gestito con maestria da Lucio Gaeta, coadiuvato dal padre Antonio.
“Il mio approdo alla ristorazione è stato graduale, ma si è trasformato in una grande passione che mi coinvolge tutto l’anno. La ricerca e l’innovazione della cucina tradizionale sono la filosofia di Lucio: “Io e il mio chef Antonio Langella” aggiunge Lucio “elaboriamo o perfezioniamo con piccole variazioni i piatti classici della centenaria cucina isolana. I paccheri allo scoglio e i ravioli alla caprese sono i più apprezzati dalla nostra affezionata clientela”.
Ma è quell’aria di genuina ospitalità che si respira nelle sale e sulle terrazze fiorite il raro pregio di questo ristorante, dove più che l’estetica del piatto vi è una ricerca di sapori.
Lucio e la sua compagna Cristina, nipote del famoso chef Leonardo Gargiulo, in arte Leone, vogliono donare al cliente la gioia di stare a tavola per parlare, sorridere e essere felici.
Se poi i raggi della luna caprese illuminano la roccia dei Faraglioni mentre sorseggi un bicchiere di vino, tutto diventerà magia.
A cura di Renato Esposito
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