Lavorare insieme per ripartire al meglio. Intervista con Gelsomina Maresca, presidente di Ascom Anacapri.
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha inevitabilmente imposto un forte freno alla crescita economica del nostro Paese. E se sono state le attività commerciali quelle ad essere più duramente colpite, complici le frequenti chiusure e limitazioni messe in atto per contenere la pandemia, sicuramente questi effetti negativi si sono fatti sentire maggiormente nelle località che facevano del turismo la loro principale fonte di sostentamento.
Uscire da questa impasse è ancora possibile; l’importante è avere una attenta visione del futuro e mettere in campo le adeguate strategie per non farci trovare di nuovo impreparati. Ne abbiamo parlato assieme a Gelsomina Maresca, presidente di Ascom Anacapri, associazione che opera sul territorio del comune e ne rappresenta la maggior parte delle attività.
Cominciamo innanzitutto a parlare di Anacapri, delle specificità e soprattutto delle grandi potenzialità che riserva questo territorio.
”Anacapri nel contesto isolano ha un ruolo decisamente peculiare: è il “comune di sopra”, come suggerisce anche la sua etimologia, più difficile da raggiungere, a livello logistico lontano dal porto; a ciò si somma anche la difficoltà di collegamenti terrestri sull’isola. Proprio per questo, Anacapri ha da sempre cercato di ampliare la propria offerta turistica, con l’obiettivo di intercettare target molto differenti e di aprirsi a quelle che sono tutte le tipologie di turismo che arrivano sull’isola: dal turismo di massa fino a quello di élite. A riprova di questo, ci sono i dati dello scorso anno: con la pandemia c’è stata senza dubbio la problematica assenza del turismo internazionale, specialmente americano; ciononostante ad Anacapri si è lavorato comunque , proprio perché siamo aperti ad una tipologia di turismo misto anche se le piccole attività che lavorano soprattutto col turista giornaliero hanno risentito molto il peso di questa pandemia. Anche le strutture anacapresi rispettano questa differenziazione: chi arriva da noi trova non solo negozi di souvenir ma anche attività tradizionali, così come non trova boutique di lusso ma attività commerciali molto più popolari e accessibili a tutti. Potremmo quasi dire che il turista trova da noi una genuinità che apparteneva a Capri e che col tempo lì è andata perduta. Sicuramente, prima dell’avvento del covid si lavorava molto bene su vari ambiti: le persone erano attratte dai siti culturali e dalle passeggiate stupende, dal faro e dalla splendida Grotta Azzurra. L’anno scorso abbiamo ottenuto con grande sforzo l’apertura di tutte le attività, il ché ci ha permesso di affrontare la stagione a testa alta; quest’anno forse sarà ancora più difficile, ma sappiamo che dobbiamo cominciare a lavorare già da ora per rendere possibile una ottimale ripresa”.
Sicuramente la ripresa della stagione turistica si preannuncia quest’anno una sfida importante; quale crede siano le priorità per poterla affrontare al meglio?
“Credo che mai come quest’anno debba essere centrale l’obiettivo di allungare la stagione turistica. E’ in realtà una proposta su cui personalmente spingo da molto tempo: già l’anno scorso avevo portato all’attenzione dell’amministrazione e delle altre associazioni di categoria questo progetto raccogliendo le adesioni di alberghi, attività ricettive, ristoranti, guide turistiche, motoscafisti e di tutti gli altri soggetti interessati. Sempre con lo stesso obiettivo, avevamo pensato di proporre una serie di piccoli eventi che durassero fino a Capodanno. Anacapri per sua natura è predisposta a questo prolungamento della stagione turistica, in quanto la maggior parte delle nostre attività commerciali e ricettive restano aperte fino a dicembre. Un altro aspetto su cui personalmente sto lavorando è promuovere Anacapri nel resto d’Italia e all’estero. Come Ascom Anacapri abbiamo acquisito posto fisso in tutte le fiere nazionali e internazionali del turismo; restrizioni permettendo, a novembre dovremmo essere a Londra e in seguitopotrebbe essere anche la volta di New York. Ovviamente, questa promozione di Anacapri dará i suoi frutti nella stagione 2022″.
Insomma, le idee sembrano non mancare; ma come crede che la loro realizzazione possa coincidere con la situazione sanitaria che probabilmente non si risolverà a breve?
“Prima di tutto bisogna affrontare le riaperture ancora limitate di alcune delle attività commerciali, i pubblici esercizi , dobbiamo puntare a lavorare anche di sera allungando il coprifuoco a più tardi perché non è concepibile che in ristorante debba chiudere alle 22 perché c’è il coprifuoco, così si creano disagi per gli ospiti e soprattuto maggior rischio di assembramento concentrato in pochissime ore serali. Per garantire però davvero la sicurezza è necessario effettuare un monitoraggio completo, prevedendo dei punti sull’isola dove effettuare tamponi. D’altronde, se chiediamo giustamente ai turisti di essere sani e controllati, credo sia più che legittimo che anche loro lo pretendano dall’altra parte: le strutture devono essere covid free, dunque alle precauzioni che già prendono per limitare il contagio, bisogna aggiungere anche la necessità di effettuare più tamponi ai dipendenti periodicamente 8 mio personle punto di vista che sto cercando di estendere a tutti gli associati).
Ovviamente appoggiamo la campagna vaccinale e attendiamo che i vaccini siano disponibili e somministrati a tutta la popolazione ma crediamo che eseguire tamponi periodicamente sul personale addetto sia importante anche dopo il vaccino per monitorare sempre l’eventuale contagio
Al di là delle restrizioni e delle limitazioni nei viaggi che stanno purtroppo colpendo il turismo ad ogni latitudine, come viene vista ad oggi dall’esterno l’isola?
“Posso portare la testimonianza della mia attività e dire che ricevo molte richieste e molti contatti: la gente ha voglia di venire a Capri, di scoprila e anche di ritornarci. D’altronde è una meta ambita da tutti, e credo che noi dobbiamo garantire a tutti, non solo al turista facoltoso, di poter passare delle splendide giornate sulla nostra isola. Vorrei però che crollasse questo mito secondo cui “Capri si vende da sola”; è vero che le sue bellezze sono ancora fonte di attrattività per molti, ma credo che sia fondamentale lavorare sulla promozione e investire sulla nostra isola, altrimenti raccoglieremo sempre troppo poco rispetto a quanto merita la nostra terra”.
Quale ruolo crede che avrà la cultura nella ripartenza?
“Credo che sarà importantissima; d’altronde era fondamentale già da prima della pandemia. Con il Museo di Villa San Michele ad esempio abbiamo sempre lavorato benissimo in stretta sinergia con la signora Console Kristina Kappelin, che ha sempre garantito l’apertura fino a fine anno anche a prezzi agevolati. Con il Museo Casa Rossa stessa situazione, Ci sono poi rapporti con molte associazioni culturali come Kaire Arte Capri, che ci aiuta in molte occasioni con diverse proposte; abbiamo coinvolto ragazzi e guide turistiche per realizzare escursioni via terra, che non erano mai state pensate prima, soprattutto per il fuori staigone. Purtroppo l’arrivo dell’autunno e il ritorno delle restrizioni ci hanno impedito di proseguire con queste iniziative anche dopo l’estate, ma la volontà c’era e speriamo che quest’anno le cose saranno differenti”.
Per concludere, vorremmo una sua opinione sincera sul progetto Guide of Capri.
“Gli aspetti che mi sono piaciuti molto sono in primis l’idea di proporre una guida che illustri Capri a 360°, riservando anche una parte del progetto ad una narrazione più “intima”, legata a luoghi inediti e peculiari dell’isola, che non viene trattata in altri portali simili; altra caratteristica significativa credo sia la sfida che vi siete posti nel voler eliminare le intermediazioni fra utente e struttura. Sono queste le motivazioni che mi ha fatto aderire con piacere all’iniziativa. Spero che questo progetto possa diventare una piattaforma autorevole, che metta al centro ciò che conta, ovvero l’informazione sull’isola e sulle splendide esperienze che chiunque può vivere visitandola”.