Uno dei personaggi più rappresentativi di Capri è senza alcun dubbio la “Bella Carmelina” che con la sua storia ha contribuito al mito dell’isola.
Carmelina nacque a Capri nel 1880, bellissima e leggiadra fin da piccola si appassionò al ballo e fu alcuni anni dopo che, mentre si lasciava portare dalla sua passione, la vide un giovane uomo che se ne innamorò e la sposò.
Insieme i due giovani decisero di aprire un’osteria sulla strada per le pendici di Monte Tiberio dove, oltre a poter gustare la tipica cucina caprese ed il buon vino locale, la sera si poteva assistere allo spettacolo della danza della “Bella Carmelina” che a piedi nudi si esibiva in una vivace Tarantella facendo ruotare la sua ampia e colorata gonna al ritmo del tamburello. E non solo, oltre che con il ballo, la giovane deliziava ed incuriosiva gli assidui frequentatori e turisti della sua attività con racconti riguardanti Tiberio, o Timberio come lei era solita chiamarlo, di cui narrava aneddoti in parte veri ed in parte inventati. Sollecitava la curiosità di chi l’ascoltava riportando le aberrazioni che avevano costellato il lungo soggiorno dell’imperatore a Capri tra cui la più nota che si riferiva alla leggenda del Salto di Tiberio dove pare che il regnante soleva liberarsi degli schiavi ribelli e dei nemici buttandoli rovinosamente nel mare sottostante. E per dare maggior veridicità a quanto raccontava, la bella danzatrice, asseriva che tali eventi gli venivano rivelati direttamente dal fantasma dello stesso Imperatore che nelle notti di luna piena soleva apparirle e mentre lei lo allietava con le sue sinuose movenze lui le parlava dei fasti e dei vizi del suo impero.
E grazie a queste cosiddette confidenze che i turisti e gli stessi residenti dell’isola che frequentavano la sua osteria la nominarono “l’ancella di Tiberio”.
La sua fama crebbe a dismisura ed in molti sbarcarono a Capri attirati dal suo mito, alcuni anche famosi tra cui il Kaiser di Germania Guglielmo II e l’archeologo Amedeo Maiuri che affascinato dai racconti della bella danzatrice decise di approfondire gli scavi di Villa Jovis riportando alla luce tutto quello che era ancora sepolto dell’antica struttura.
A questo punto iniziò a calare la popolarità della “Bella Carmelina”.
I turisti oramai più che ascoltare preferivano vedere e visitare i ruderi dei passati fasti di Tiberio a Capri e l’osteria divenne il ritrovo degli operai impolverati e sudati che lavoravano agli scavi della Villa.
La “Bella Carmelina” divenne l’ombra di se stessa, incapace di accettare che nessun visitatore si fermasse più al suo locale e soprattutto che nessuno volesse più ascoltare le sue immaginarie storie e vederla danzare.
E dopo alcuni anni che la vedono arrendersi al passare del tempo e con la mente non più lucida Carmelina Cerrotta da tutti conosciuta come la “Bella Carmelina”, dopo aver bruciato gli abiti di danzatrice, in una calda giornata di luglio, pose fine alla sua vita volando giù dal balcone di casa sua.
Finisce così un’esistenza per certi versi straordinaria anche se, soprattutto negli anni adiacenti a quell’evento luttuoso, in molti asserirono che nelle limpide notti estive, per la stradina che portava a Villa Jovis, di aver veduto la Bella Carmelina, giovane e bellissima, danzare illuminata dal chiarore della luna piena dinanzi al suo Imperatore che ammirava la sua “ancella” ammaliato.
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