La leggenda delle Sirene a Capri è una delle tante storie che i marinai o navigatori del passato si tramandavano da padre in figlio sul conto di queste mitiche figure.
Una di queste, non nasce da un “si racconta” locale bensì da uno delle opere più note al mondo.
Nell’Odissea di Omero, il poeta greco racconta dell’incontro di Ulisse con le Sirene o per meglio dire con la loro illusoria esistenza.
Ulisse, l’eroe greco magnificato da Omero, durante il suo lungo viaggio volto al ritorno alla sua amata isola di Itaca, di cui era anche sovrano, secondo il poeta passerà accanto ad un territorio circondato dal mare che molti esperti e studiosi hanno fatto coincidere con l’isola di Capri.
Il protagonista dell’Odissea, dopo un lungo periodo trascorso sull’isola di Circe, in parte volontariamente ed in parte soggiogato dalle arti magiche della donna, di cui si libererà grazie ad un antidoto donatogli da Ermes, riuscirà a riprendere il mare e consapevole di dover confrontarsi con le pericolose Sirene, dietro consiglio della stessa maga, escogiterà un espediente che gli permetterà di superare indenne l’inevitabile passaggio accanto al famigerato scoglio facendosi legare ad un palo della sua imbarcazione, perché deciso ad ascoltare il loro canto melodioso, ma mortale ed a bearsi della loro bellezza straordinaria senza dover incorrere nel tragico destino a cui sono andati incontro altri naviganti non accorti come lui e salvaguardando, al contempo, anche la vita dei suoi uomini ordinando loro di otturarsi le orecchie con la cera.
La mitologia racconta che le Sirene: Partenope, Ligea e Leucosia, prostrate dall’insensibilità di Ulisse al fascino del loro canto si gettarono in mare dove si trasformarono in scogli. E fu proprio il corpo moribondo di Partenope che, secondo un’antica credenza, diede vita all’Isola di Capri che osservata da lontano sembra avere la forma del corpo disteso di una donna. Anche se in molti attribuiscono, invece, la nascita di Napoli alle spoglie di questa sfortunata Sirena.
Queste sono le versioni poetiche sulla leggenda delle Sirene. Altre, invece, ne danno un’interpretazione decisamente più prosaica (è forse per questo più inerente alla realtà). Le cosiddette Sirene, secondo alcuni, altro non erano che una comitiva di prostitute residenti sull’isola che da uno scoglio di Marina Piccola, sito a Sud di Capri, in abiti discinti e con il loro canto seducevano i marinai di passaggio, di ritorno da lunghi viaggi, che poi, dopo essere stati circuiti, venivano avvelenati e le loro navi depredate dal carico.
Comunque sia il mito delle Sirene, inteso come tale, dona da sempre l’illusione dall’oblio dai mali che fin dall’antichità affliggono il mondo.
E che siano metà donna e metà pesce o con il corpo di uccello e la testa di donna, le Sirene rimarranno per sempre l’emblema della seduzione e del fascino che Capri esercita fin dai tempi più remoti.
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