Arrivando a Piazza Vittoria, ci si inoltra lungo Via Giuseppe Orlandi, strada pedonabile dedicata all’onorevole Orlandi che, nel 1875, permise la costruzione della strada carrozzabile tra Capri ed Anacapri, per scoprire il cuore antico di questa cittadina. I tantissimi colorati negozi che ritroviamo in questo fascinoso borgo offrono ai tanti visitatori esclusivi prodotti dell’artigianato locale. La prima sosta è alla Casa Rossa, costruita nel 1876 dal colonnello americano sudista J.C.Mackowen. Sul frontespizio del portone, una scritta in greco recita “Salve o cittadino della città del dolce far niente”. Ragion per cui Apragopolis è una delle tante denominazione con cui viene ricordata Capri: città del dolce far niente. All’interno, si possono ammirare tantissimi reperti archeologici che il colonnello, appassionato di storia antica, raccolse sull’isola. Al primo piano una bellissima galleria di quadri dell’ottocento e novecento che raffigurano paesaggi incantati e scene della vita isolana. Nella sala superiore le tre statue di divinità marine, prova evidente che la famosa Grotta Azzurra in epoca augustea-tiberiana era un ninfeo, molto probabilmente collegato via terra con la Villa di Gradelle che sorgeva al disopra. A pochi passi, a Piazza San Nicola troviamo la chiesa di San Michele Arcangelo che la beata Madre Serafina di Dio, personaggio cardine del 600 caprese, fece costruire su progetto di Domenico Antonio Vaccaro. All’interno, il capolavoro del “mastro riggiolaro” Chiaiese che riproduce il Paradiso Terrestre. Nelle 2500 piastrelle maiolicate, l’artista che operò anche in altri conventi e chiese della Penisola Sorrentina, riproduce con grande maestria tantissimi animali fantastici e reali. Costeggiando via Finestrale si giunge a Piazza Boffe. Questa antichissima piazza detta anche delle “Ficacciate” era anche il “Sedile degli anziani”, dove si riuniva il governo del borgo. Deve il suo nome alle volte a botte che caratterizzano le abitazioni, che in arabo vengono chiamate “Ghrffe”. Magicamente, si avrà l’impressione, in particolar modo al tramonto, di trovarsi in una piazza di Tunisi o di Marrakech. Ritornando in paese si arriverà alla chiesa di S.Sofia, con il suo antico campanile, costruita nel 1550, con all’interno la statua di S.Antonio, santo protettore di Anacapri, che il 13 di Giugno viene portato in processione sotto una pioggia di fiori che cadono dai balconi.
a cura di Renato Esposito