Vicino a Punta Massullo, dove s’erge Villa Malaparte, è localizzato uno dei più elaborati complessi geologici dell’isola. Due grotte in una: la Grotta Bianca, al livello del mare, e la Grotta Meravigliosa, nella parte sovrastante.

La Grotta Bianca si chiama così per la colorazione del tufo che tinge di tonalità chiare la cavità marina. Ampia e larga all’ingresso, si va restringendo sempre più, fino ad arrivare ad una piattaforma tufacea in cui sono presenti evidenti segni della presenza dell’uomo. Da secoli i pescatori conoscono questa grotta che usano, come riparo per le barche, durante le tempeste improvvise (le code di zeffiro estive e autunnali)  che si abbattono sull’isola. Lo scienziato tedesco Kyrle scoprì che gli specchi d’acqua, che si trovano all’interno di questa grotta, hanno una  grossa percentuale d’acqua piovana. In un primo tempo si pensò ad una sorgente, successivamente si è scoperto che è il continuo gocciolamento d’acqua piovana a creare questi laghetti d’acqua dolce.

La Grotta Meravigliosa è una grotta terrestre. L’attribuzione della  sua scoperta è stata al centro di lunghe dispute giudiziarie. Conosciuta bene dagli “schiappaiuoli” isolani (uomini che salivano a piedi nudi le rocce dell’isola per raccogliere rami e erbe selvatiche), fu esplorata e studiata da due rocciatori inglesi, J.O. Maud e Ralson Kennedy, nel 1901.

Due anni dopo, lo scrittore Heinz Ewers, inventore dei racconti horror capresi, si arrampicò, raggiunse la grotta e ne descrisse la magnificenza su varie riviste tedesche. Fu lui a chiamarla “Grotta Meravigliosa” e, per questa sua scoperta, pretendeva che gli fosse pagata una percentuale sull’ingresso che gli venne rifiutata. Fu l’ingegnere Meyer, ideatore di Via Krupp che, ai primi del 900, progettò il piccolo molo e la scalinata per ascendere alla grotta. Tuttavia, problemi legali permisero la realizzazione di questo progetto solo nel 1927.

Visitando la Grotta Meravigliosa si ripercorre la millenaria stratificazione geologica dell’isola: calcare, tufo, arenaria di varie tonalità si susseguono nelle volte di questa meraviglia geologica. Decine di grandi stalattiti e stalagmiti puntellano le volte e il suolo ed il continuo gocciolamento di acqua piovana ha permesso la nascita di forme di vita vegetale all’interno della grotta.

Ragion per cui, la visita di questi “Antri delle Meraviglie” è una tappa d’obbligo nel giro dell’isola in barca.

a cura di Renato Esposito

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