Dagli iconici Faraglioni all’Arco Naturale, passando per la celebre Piazzetta fino alla meravigliosa Grotta Azzurra: c’è davvero l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a Capri. Se però state cercando delle attrazioni meno gettonate, più lontane dal turismo di massa ma comunque imperdibili, questo è l’articolo che fa per voi! Vi presentiamo infatti cinque “gioielli nascosti” di Capri, mete che vi lasceranno un piacevolissimo ricordo del vostro viaggio sull’isola.
Ecco a voi un piccolo gioiello dell’architettura sacra medievale, immerso in uno dei giardini più romantici di Capri: la Chiesa di San Michele è dedicata al culto di San Michele Arcangelo, come lo era la grotta omonima nelle sue vicinanze usata anche come rifugio durante le incursioni saracene.
Edificata nel XII secolo, in realtà nel corso del tempo ha subito numerose modifiche che testimoniano il susseguirsi del gusto nelle varie epoche. Raggiungerla è semplice, anche se si trova un po’ al di fuori delle tradizionali rotte turistiche: dalla Piazzetta si percorre la strada che giunge a Villa Jovis, dove ci si ritrova davanti alla chiesetta protetta da un muro di cinta e dalla flora del giardino.
Poco frequentato dai turisti e poco consigliato dalle guide, eppure immancabile nella lista di cosa vedere a Capri, il Belvedere Cannone offre una vista mozzafiato sui Faraglioni, lo Scoglio delle Sirene, la Certosa, i Giardini di Augusto e la Grotta delle Felci, insomma su tutti i luoghi più iconici dell’isola.
Il nome di Belvedere Cannone deriva da un episodio storico: qui gli inglesi piazzarono nel 1808 un cannone per la difesa del settore sud dell’Isola. Nel Novecento, grazie alla colonia di artisti tedeschi che vi sostavano per dipingere, prese il nome di Mahler Platte ovvero Piazzetta Dei Pittori. Anche la passeggiata vale la visita: si passa infatti accanto a tante ville storiche e letterarie di artisti e pittori nell’Ottocento.
La Grotta Verde, seppur meno celebre della sua cugina Azzurra, è la più famosa del versante occidentale dell’isola. Essa prende il nome dal suo colore verde smeraldo che si riflette lungo le pareti e la volta rocciosa. Sullo stesso versante, inoltre, vi sono anche altri antri meno noti, come la Grotta della Vela e la Grotta dei Santi, chiamata così per la presenza al suo interno di rocce simili a figure umane in atto di preghiera. Insomma, Capri è davvero un luogo eccezionale per ammirare le meraviglie geologiche che ci offre la natura.
Altra meraviglia geologica dell’isola si trova vicino a Punta Massullo, proprio dove sorge la suggestiva Villa Malaparte: si tratta di due grotte in una, la Grotta Bianca, al livello del mare, e la Grotta Meravigliosa, nella parte sovrastante.
La prima si chiama così per il colore del tufo che tinge la cavità marina. Molto ampia all’ingresso, al suo interno sono presenti segni della presenza dell’uomo: da secoli infatti i pescatori usano questa grotta come riparo per le barche durante le tempeste improvvise. Lo scienziato tedesco Kyrle scoprì che gli specchi d’acqua all’interno della grotta hanno una grossa percentuale d’acqua dolce; in un primo tempo si pensò ad una sorgente, ma poi si è scoperto che il responsabile è il gocciolamento d’acqua piovana.
La Grotta Meravigliosa è invece una grotta terrestre. Fu lo scrittore Heinz Ewers, inventore dei racconti horror capresi, a darle questo nome. L’ingegnere Meyer, ideatore già di Via Krupp, nei primi del ‘900 progettò il piccolo molo e la scalinata per ascendere alla grotta, che però furono realizzati solo nel 1927.
Visitando la Grotta Meravigliosa si ripercorre la millenaria stratificazione geologica dell’isola: calcare, tufo, arenaria si susseguono e decine di grandi stalattiti e stalagmiti puntellano le volte e il suolo.
Allontaniamoci infine dai luoghi periferici dell’isola per tornare nel cuore del centro storico di Anacapri, dove sorge la chiesa più importante del secondo comune dell’isola, dedicata a Santa Sofia. La deliziosa architettura sorge dove un tempo era l’antica Chiesa di San Carlo, ed è proprio attorno ad essa che nacque il primo centro abitato di Anacapri. Costruita nel XVI secolo, rispecchia in pieno lo stile barocco del tempo e al suo fianco si erge l’ Antico Campanile ultimato nel XVIII secolo.
L’interno si divide in una navata centrale con volta a botte e due laterali con volte a vela; queste ultime terminano con due cappelle dedicate a Sant’Antonio e alla Madonna del Buon Consiglio. Un gioiello dell’arte caprese spesso tralasciato dai turisti, ma che merita senza dubbio di essere annoverato nell’elenco di cosa vedere a Capri.
articolo a cura di Stefano D’Alessandro
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