La testimonianza del proprietario Gianluca Ponticorvo, che non smette mai di lavorare per raggiungere i propri obiettivi.
Affrontare nuove sfide significa non accontentarsi dei traguardi raggiunti; significa spingersi il più possibile oltre le proprie possibilità, e avere così l’opportunità di vedere concretizzarsi i propri sogni e le proprie ambizioni.
La storia di Gianluca Ponticorvo, fondatore e titolare del ristorante “Il Boccone” ad Anacapri, è decisamente emblematica in questo. Fin da ragazzino Gianluca segue le orme di un suo zio ristoratore, aiutandolo nel servizio e nella gestione della clientela; i tanti anni di gavetta lo portano ad aprire un suo ristorante, assieme ad un socio. Ma questo per Gianluca non è stato un punto di arrivo, tutt’altro: nel 2014 decide infatti di imbarcarsi in una nuova avventura, seguendo il famoso consiglio di Mark Twain, che già nel 1800 spronava appassionatamente i suoi lettori ad aprirsi alle nuove esperienze con queste profonde parole: “levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite”.
Gianluca non ha avuto paura di navigare in mari inesplorati, portando sempre con sé nei suoi viaggi le esperienze accumulate e i validi insegnamenti delle persone incontrate nel suo percorso. E’ per questo che abbiamo deciso di ascoltare la sua storia raccogliendola in questa intervista, che possa essere di ispirazione per chi ancora oggi, nonostante i periodi di incertezza che stiamo vivendo, non ha paura di continuare a mettersi in gioco.
Quando e come nasce l’avventura de Il Boccone?
“Il ristorante apre nel 2014. Per me è stato come accettare una sfida, avevo voglia di voltare pagina, di provare nuove emozioni e di raggiungere altri traguardi, e con il Boccone ci sono riuscito. Fin da subito abbiamo cercato di dare un’identità ben precisa al locale, proponendo prodotti sempre freschi di giornata, molti a km 0, provenienti da un piccolo orto di famiglia, oltre a diversi tagli di carne, pasta e pesce fresco locale, e le nostre ottime pizze cotte in forno a legna. Un locale insomma che, fin da subito, ha cercato il giusto equilibrio fra la tradizione, nei prodotti e nei metodi di preparazione che hanno fatto la storia della cucina mediterranea, e l’innovazione, con un occhio alle nuove tendenze”.
Qual è la tua storia personale, e qual è il percorso che ti ha portato fino a qui?
“Inizio a lavorare molto presto nel ristorante di mio zio, alternando scuola e lavoro. Per circa 20 anni mi occupo di un po’ di tutto, dalla sala alla gestione della struttura, ritagliando sempre un po’ di tempo da dedicare all’orto e alla vigna, con un amore profondo per la natura tramandatomi dai miei nonni e dai miei genitori. Parallelamente non sono mancate esperienze lavorative all’estero ed in altre strutture dell’isola che hanno arricchito il mio bagaglio di esperienze personali anche linguisticamente parlando; inoltre, questioni affettive (mia moglie Romina è italo-argentina) fanno si che io parli molto bene anche lo spagnolo. Dopo tanti anni quindi riesco a realizzare il sogno di aprire un locale tutto mio e parte l’avventura del Il Boccone”.
Quali credi che siano oggi i punti di forza della tua attività?
“I punti di forza del menù sono certamente i molti prodotti a km 0, sempre freschi di giornata. Non credo infatti nel proporre alla clientela cibi congelati o surgelati; preferisco avere un’offerta più limitata ma che garantisca la certezza di alimenti freschi e genuini. Per questo il menù varia molto in base alla stagione, e i prodotti cambiano anche di mese in mese.
I nostri piatti forti sicuramente sono i primi, grazie alla pasta fatta in casa, tra cui ravioli e scialatielli. Anche la pizza è uno dei nostri punti forti: già da diversi anni è molto apprezzata tanto dagli isolani quanto dai turisti.
Una di quelle che va per la maggiore è la Fantasia, con base di provola, salsiccia, pistacchi e scaglie di grana, ma anche la Mandorlata con pomodorini gialli, mozzarella, pesto di mandorle e pancetta croccante. Sempre successo poi riscuotono le pizze più classiche, tra cui la nostra Caprile, con bufala, pomodorini freschi e pesto di basilico. Infine, in estate in molti scelgono la Mediterranea, con base di provola, limone e rucola e grana all’uscita”.
Di quali collaboratori ti avvali per la cucina e il servizio de Il boccone?
“Il mio team è composto da persone di grande esperienza lavorativa, anche internazionale, come lo Chef Salvatore Certo, molto apprezzato sull’isola e molto capace nel valorizzare al meglio i nostri prodotti, ed il Maitre Costanzo Spataro, sempre pronto ad accogliere con gentilezza e professionalità i nostri clienti, che insieme agli altri ragazzi creano una squadra molto affiatata e sempre pronta”.
La vostra clientela è maggiormente composta da isolani o da turisti?
“Essendo un locale che resta aperto tutto l’anno, la percentuale di clienti del luogo è sicuramente maggiore, ma negli ultimi anni siamo riusciti ad avere una meritata visibilità anche con i turisti, anche grazie ad un importante lavoro di comunicazione svolto sui nostri social. Inoltre, abbiamo molti contatti con alberghi e b&b dell’isola che consigliano ai loro ospiti il nostro ristorante; infine, le molte recensioni che lasciano i nostri clienti su internet generano un positivo passaparola”.
Cosa propone la vostra carta dei vini?
“La nostra cantina è molto apprezzata dai clienti, sia del posto che stranieri. Questo perché, con la nostra proposta che arriva a più di 100 etichette, abbracciamo tutte le regioni d’Italia. Dai vini bianchi ai vini rossi, fino allo champagne e allo spumante, ciò che li accomuna è che sono prodotti di buon livello per accompagnare al meglio i nostri piatti. I più gettonati sono sicuramente i vini italiani, anche provenienti da piccole realtà”.
Cosa aspetta i clienti del ristorante nella prossima estate?
“Questo inizio 2022 è stato abbastanza positivo rispetto all’anno precedente; già adesso si cominciano a vedere anche i primi turisti. Parlando tra operatori del settore, si prospetta una buona estate e ovviamente speriamo sarà realmente così.
Sempre stando molto attenti alle normative legate al contenimento della pandemia vigenti al momento, organizzeremo serate degustazione e concerti di piccole band locali, ottime occasioni per trascorrere una serata all’insegna del divertimento consumando del buon cibo”.
In conclusione, cosa rappresenta per te Il boccone e in che modo pensi che possa proporre una esperienza culinaria significativa a coloro che lo sceglieranno?
“Siamo un ristorante a carattere familiare e ci teniamo moltissimo a coccolare i nostri clienti dal momento in cui si accomodano al tavolo fino a quando tornano a casa. Questo è un approccio che seguiamo in maniera indiscriminata con chiunque, con i turisti come con i clienti del luogo. Proponendo prodotti a km0, il nostro intento è anche quello di valorizzare il territorio, facendo riscoprire vecchi sapori perduti nel tempo ma allo stesso tempo creando abbinamenti innovativi e di tendenza. Realizziamo ad esempio liquori con frutti del posto, come un buonissimo liquore al fico d’india dal gusto originale e sorprendente. Ed è uno dei tanti modi che abbiamo per offrire a chi ci sceglie la sicurezza di mangiare genuino assaporando l’anima più vera della nostra splendida terra”.