Dopo aver visitato l’antichissima chiesa di S .Costanzo, a Marina Grande, saliamo fino a via Fenicia, dove inizia l’omonima Scala, che fu la prima via d’accesso, assieme con il Passetiello, ad Anacapri.
In verità, furono i Greci e non i Fenici, nell’ottavo secolo A.C. a ideare e scavare nella roccia i 921 scalini che ci fanno giungere alla Porta della Differencia medievale, via d’accesso al borgo di Anacapri. Molti storici individuano nei Cimmeri, popolazione greca che lavorava a Baia e nei Campi Flegrei nella costruzione di gallerie, gli artefici di questa monumentale opera.
La stessa denominazione “Ciammurri”, appellativo con cui i Capresi chiamano i fratelli Anacapresi, potrebbe derivare da questa etimologia, “Cimmeri”. Dopo una sosta alla Chiesetta di S.Antonio, luogo di eremitaggio e di meditazione, s’arriva, attraversando l’antica porta in viale Axel Munthe, dove sorge la Villa con museo e parco del famoso medico-scrittore Axel Munthe.
Subito dopo, imbocchiamo un sentiero sulla destra che, costeggiando il Castello di Barbarossa, punto di osservazione della Lipu per il passaggio degli uccelli migratori, ci porta lentamente a Cetrella e Monte Solaro, polmone verde e oasi naturalistica dell’isola.
Il nome Cetrella, secondo alcuni storici, è da attribuire alla presenza di un tempio dedicato ad Afrodite, la Venere Citerea. Altri pensano che più semplicemente il nome derivi dalla presenza in questa zona della Melissa Aurea, la comune citronella, dall’intenso profumo di limone. Camminando tra pinete, cespugli di ginestre e mirto e macchie di colorate euforbie, si arriva a Monte Cappello, a 514 metri sul livello del mare. Continuando, dopo aver visitato Casa Mackenzie, dove si possono ammirare testimonianze della cultura contadina, si arriva all’Eremo di Cetrella, piccolo gioiello dell’architettura religiosa locale.
Luogo di eremitaggio e di preghiera, caro a scrittori e poeti come Rainer Maria Rilke, che dedicò bellissime poesie a questo Luogo dell’Anima.
Salendo lungo il crinale si arriva alla vetta del Solaro ( 589 m.), dove lo sguardo spazia sul Golfo di Napoli, il Vesuvio e la Terra delle Sirene.
A questo punto, si può scendere comodamente ad Anacapri con la seggiovia o continuare lungo il sentiero che porta a monte Cocuzzo ( 496 m.), fino alla Migliera, da dove si ritorna comodamente ad Anacapri.
a cura di Renato Esposito