Una passione che si tramanda di padre in figlio: la storia di Io sono la chianina
L’evoluzione di un’attività che ha saputo guardare con coraggio alle nuove sfide del presente
Quando si svolge un lavoro con impegno e dedizione, è più facile che la propria passione sia fonte di ispirazione per le nuove generazioni; e che queste, partendo dagli insegnamenti di chi li ha preceduti, apportino il proprio personalissimo contributo, innovando e facendo crescere le realtà di partenza.
E’ una storia testimoniata anche da Io sono la chianina, non una semplice macelleria ma, come amano definirlo i loro proprietari, “il tempio della carne”: un piccolo negozio a conduzione familiare nel quale Salvatore e Roberto D’andrea, che ci ha gentilmente concesso questa intervista, mettono la loro esperienza e professionalità al servizio dei propri clienti.
Quando nasce la vostra attività e in che modo comincia la vostra collaborazione?
“Questa avventura ha inizio nel 1976, quando papà ha aperto la sua prima macelleria, dopo anni di esperienza come macellaio dipendente. Dopo l’università ho deciso di intraprendere anche io questa carriera. Abbiamo aperto il negozio di Capri nel 2018, mentre la sede storica di Napoli, dove tutto è cominciato, rimane attiva ancora oggi”.
Quello che emerge in particolar modo da questa storia è la proficua integrazione avvenuta fra i vostri mondi. In che modo avete saputo trarre il meglio delle vostre rispettive generazioni per portare avanti un’attività all’insegna di qualità e innovazione?
“Ci siamo rapportati sicuramente in modo diverso al lavoro, sia per la nostra differenza di età, sia perché ognuno possedeva il proprio personale bagaglio culturale e le proprie esperienze. Posso testimoniare infatti che oggi si affronta questa professione in maniera totalmente diversa, è necessario portare innovazioni sia per quanto riguarda gli acquisiti, sia per la selezione dei prodotti. La differenza col passato è che vi è un maggiore accesso alle informazioni sia da parte di chi vende, sia di chi acquista; credo che l’unico modo per approcciare tutto ciò in maniera vincente sia essere il più chiari possibile. Tutto quello che viene venduto ha un percorso, e viene sottoposto a determinati processi produttivi; ciò a cui miriamo è offrire alla clientela la massima trasparenza a riguardo. Una ulteriore innovazione che ho voluto portare nell’attività è stata quella di specializzarmi sulle tecniche della frollatura; infine, operiamo una maggiore attenzione nel selezionare e nel proporre prodotti… insomma, possiamo dire che c’è tutto uno studio dietro rispetto al lavoro “da banco” vero e proprio”.
La tipologia di carne su cui si concentrano le vostre attenzioni è ovviamente, come ci suggerisce il nome stesso della vostra attività, la chianina. Come mai questa scelta? E quali altri carni proponete?
“Abbiamo deciso di specializzarci su questa prelibata carne, e portiamo orgogliosamente avanti questa filosofia; sono esattamente 20 anni che abbiamo questo nome e che trattiamo chianina pura. Affianco a questo nostro principale prodotto, proponiamo una sezione, denominata “lusso al palato”, che contempla carni australiane, americane e giapponesi, tutte rigorosamente provenienti dalle migliori farm del mondo. Avere una clientela di tipo internazionale ha fatto insomma sì che, col tempo, ci direzionassimo anche verso tagli internazionali. Infine, posso affermare che non smettiamo mai di sperimentare: ad esempio stiamo lavorando ad una nuova ed inusuale tecnica, la frollatura nel cioccolato”.
Al di là del negozio, in quali altri contesti avete modo di sfruttare la vostra professionalità e la vostra passione?
“Abbiamo partecipato per quattro anni consecutivi alla “Notte delle stelle” a Vico; spesso ci chiedono inoltre di cucinare per eventi privati, e ci siamo specializzati in una sorta di “show meat” in cui incarniamo contemporaneamente la figura del macellaio e di esperti nella cucina della carne. Abbiamo altri progetti del genere in cantiere e non vediamo l’ora di mettere in gioco ancora le nostre competenze”.