Nato da un semplice chiosco, il Malibù è l’idea che ha rivoluzionato l’happy hour dell’isola
Il tramonto è un fenomeno naturale che da sempre affascina l’uomo. Artisti visivi, poeti e scrittori hanno profuso immagini e parole ispirati dai colori e dalle sfumature sempre nuovi che il calare del sole regala.
Ma non bisogna essere necessariamente artisti per far sì che questo spettacolo ci inebri lo spirito e tocchi le corde più profonde della nostra anima: basta scegliere la giusta location, magari sul mare, e attendere che il sole, tuffandosi fra le placide onde azzurre, si esibisca nel suo splendido show, prima di scomparire alla nostra vista.
E’ su questo concept che si basa l’esperienza del Malibù di Anacapri. La sua storia risale agli anni ‘70, quando era ancora un piccolissimo chiosco denominato “da Vittorio”, come il nome del suo proprietario. La svolta avviene nel 1995 con un cambio di gestione: Nello D’Esposito e sua moglie Renata lo rilevano e, supportati dal figlio Gianmaria, gradualmente ne permettono la trasformazione da semplice chiosco a simbolo del tramonto caprese.
Ma è la privilegiata posizione su cui sorge l’attuale Malibù ad essere stata la più importante complice nella realizzazione di questo obiettivo: la zona del Faro di Carena è il luogo dell’isola dove il sole tramonta più tardi. Ciò che il Malibù offre è la giusta atmosfera, con musica e aperitivo, per una formula di successo ormai da 10 anni.
L’idea nasce da un cambio di vision che riguarda anche il vicino stabilimento balneare Lido del Faro, già di proprietà della famiglia da prima dell’inaugurazione del Malibù; il restare aperti fino al tramonto calzava perfettamente con la tipologia di servizio che un locale del genere, sito in una splendida location ma più lontano rispetto a molti altri dal centro abitato, potesse offrire agli avventori. Per incentivare la clientela a godersi lo spettacolo del tramonto, i pomeriggi al Malibù sono conditi da musica e elettrizzanti dj set con Fabio Vuotto; è stata una sorta di novità per Capri che ha accolto subito la formula con grandissimo entusiasmo.
Il target è ovviamente composto in prevalenza da un pubblico di giovani, turisti ma anche da moltissimi isolani; ormai il locale è diventato un punto di riferimento per i ragazzi di Capri o che la frequentano per le vacanze, e sceglierlo come location per ammirare il sole che si tuffa nello splendido mare blu è oggi prerogativa di molti.
Il Malibù è interamente all’aperto e lo spazio è diviso in varie zone: quella più in basso è attrezzata con divani e sofà all’ombra, sgabelli e sedute alte di fronte al mare; superando un leggerissimo dislivello si trovano invece i due piccoli solarium. La sua principale essenza è quella di cocktail bar, ma vanta anche una buona offerta di etichette di vino; inoltre, a pranzo è possibile gustare le tipiche insalatone dell’isola e, per aperitivo, un gustosissimo piatto misto di tapas servite con rinfrescanti cocktail.
Alla base del concept stesso del locale c’è una forte idea di socialità; naturalmente, durante la pandemia non è stato affatto semplice, a causa delle restrizioni, mantenere questi aspetti: ad esempio, i clienti non potevano alzarsi in piedi per ballare, ma i titolari hanno pensato di lasciare intatta la componente musicale, molto importante per mantenere uno spirito di convivialità, lasciandola come sottofondo. Gradualmente le cose stanno tornando alla normalità, e adesso chi sceglie il Malibù può tornare a godere appieno del tipico clima di festa a socialità che accompagna i momenti di spensieratezza della nostra vita. La formula è sempre la stessa di quella pre-pandemia: un posto glamour, frequentato a volte anche da celebrità, ma non per questo esclusivo, dove tutti possono partecipare. L’aperitivo della domenica in particolare era un vero evento, di cui ne giovava anche la zona a livello di turismo e di frequentazione, e, da questa estate, tornerà sicuramente ad esserlo.