Capri è senza dubbio un fantastico microcosmo conosciuto nel mondo scientifico per le sue specie animali. La Lucertola azzurra e la Foca monaca sono entrate nella storia e nelle leggende dell’isola azzurra.
I Greci chiamavano la Foca monaca mediterranea Bue marino. Sia Omero, che Aristotele e Plinio il vecchio, ci narrano storie e leggende su questo mitico animale pinnipede. Sappiamo così che colonie di questi animali vivevano nelle Grotte di Posillipo e a Capri, vicino alla scoglio del Monacone e, nella grotta del Bue Marino, vicino alla Fontelina, dove si spiaggiavano per riposarsi.
Il suo carattere gioviale e giocherellone, simile a quello dei delfini, l’ha resa facile preda di pescatori di frodo, che la ricercavano per le loro carni. L’ultimo esemplare fu catturato e fotografato sulla spiaggia di Palazzo a mare nel 1910. La Lucertola azzurra ( Lacerta Coerulea Faraglionensis ) è uno dei simboli di Capri nel mondo.
Da secoli vive su Scopolo, il Faraglione di Mare, nascondendosi tra le numerosi specie floreali autoctone. Il suo particolare melanismo azzurro scuro la rende combattiva e veloce nel periodo degli amori e abile nella caccia di insetti e larve. Fu scoperta nel 1870, dal medico-scrittore caprese Ignazio Cerio, a cui è stato dedicato il Museo di scienze naturali dove è possibile ammirare esemplari della fauna di Capri, dalla preistoria ai giorni nostri.
Ma fu lo scienziato tedesco Theodor Eimer, nel 1872, con le sue numerose pubblicazioni scientifiche, a rendere l’anfibio caprese famoso nel mondo. Così, tantissimi incaricati di musei arrivarono sull’isola alla ricerca di esemplari della Lucertola azzurra. Furono gli “Schiappaiuoli”, contadini rocciatori che per secoli hanno raccolto arbusti sulle ripide coste dell’isola, a scalare a piedi nudi il Faraglione di Mare e catturare il rettile isolano.
L’ultimo grande Schiappaiuolo fu Michele Ferraro “ru Tennis”, che catturava per personaggi famosi l’azzurra lucertola. Purtroppo, il grave pericolo per l’estinzione di questo mitico rettile, sono i gabbiani reali, che vivono numerosi sui Faraglioni.
La mancanza di pesce azzurro l’ha reso una preda ambita per i tanti uccelli affamati.
a cura di Renato Esposito